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Dalla prefazione di Albertina Zagami: "In 'Stramp_alati diari di bordo' Aldo Di Gioia dà prova della sua ecletticità nello scrivere. Passa con estrema facilità dalla poesia alla prosa, alle 'gavade' (stupidaggini, come le definisce lui stesso) in italiano, in romanesco, in piemontese [...]. I suoi racconti 'estemporanei' strappano a volte un sorriso, altre una risata. Egli stesso ammette nella presentazione della 'Sonata per il CSC' che 'il sorriso è elemento essenziale per vivere bene' e di sorrisi riesce a strapparne molti con le sue 'gavade'. Passare dal sorriso alla tristezza è per lui di una facilità estrema. Parlando della sciagura del crollo del ponte Morandi di Genova, riprende le parole del Gattopardo 'Tutto muta affinché nulla muti' e conclude con una amara riflessione 'Ci vorrebbe almeno un decoroso silenzio'. Non lancia accuse, non recrimina, chiede solo silenzio per rispetto alle vittime. Dalla tragedia all'arte pittorica in poche pagine."